
Autore/i: Leonardo Leo (1694 - 1744)
Commedia per musica in tre atti, libretto di Gennarantonio Federico
Esecuzione: Orchestra Barocca Cappella della Pietà dei Turchini, Maria Grazia Schiavo (Faustina), Maria Ercolano (Luigi - Alidoro), Valentina Varriale (Zeza), Francesca Russo Ermolli (Elisa), Giuseppe De Vittorio (Don Marcello), Filippo Morace (Giangrazio), Gianpiero Ruggeri (Meo)
Direttore: Antonio Florio
Luogo e Data di Registrazione: Teatro Municipale R. Valli, Reggio Emilia, maggio 2008
Produzione: Dynamic
Anno di produzione: 2010
Prezzo: Euro 20,00
Disponibilita': In commercio
Una sconosciuta opera di Leonardo Leo, importante maestro di una prima fase di scuola napoletana, impone nuovi stili e contenuti al genere della commedia per musica contribuendo a codificarne la forma poi perfezionata dagli autori del secondo Settecento.
Nel 1740 Leonardo Leo vive un anno di particolare intensità lavorativa: sei titoli teatrali tra rifacimenti e nuovi allestimenti tra cui L'Alidoro.
Frutto della collaborazione con il poeta napoletano Gennarantonio Federico, che predispone una commedia in cui i personaggi parlano lingue diverse (napoletano o toscano) a seconda della loro estrazione sociale e agiscono su differenti piani: uno comico e l’altro serio.
In quest’opera, spiega Arturo Cirillo, regista di questa prima ripresa moderna, «non accade niente, se non un sottile e bellissimo gioco di relazioni tra i sette protagonisti. Come in un testo di Marivaux, contano solo le differenze sociali, dove i borghesi sono attratti dai servi e i servi invece amano solo i loro pari. In questo carillon di entrate e uscite, come in una commedia di Feydeau, si entra in scena solo per pedinare, spiare o corteggiare qualcun altro. Il luogo dove questo avviene non ha alcuna importanza, potremmo essere anche a teatro... Nell’Alidoro tutti sono contagiati dal dio del dubbio, tutti vittime dei loro sentimenti, portati in giro dal vento capriccioso della gelosia o della bramosia...».