
Autore/i: Vari
Esecuzione: Enzo Gragnaniello, Sud Express
Interprete: Enzo Gragnaniello
Produzione: Marechiaro
Anno di produzione: 2011
Disponibilità: NO
Un disco dal suono che non deve farsi amico nessuno. L’artista mescola ingredienti di origine protetta: le chitarre ed il rock tirrenico della Napoli evoluta, il calore mediterraneo di un ritmo fortemente meridionale, il graffio di una voce riconoscibile in qualunque angolo del Paese. E il titolo viene spontaneo e non puo’ essere che “Radice”, unica parola in italiano di tutto il CD.
Coerente ma nuovo, tradizionale ma innovatore, declina in chiave contemporanea una storia (ed un orgoglio) che solo un napoletano puo’ esibire. In queste canzoni ci godiamo tutti i “gragnanielli” possibili: l’autore, il musicista, il cantante, il poeta partenopeo. Dodici pezzi, tutti inediti in lingua napoletana, musicale, morbida o dura a seconda dei casi. “Il grande maestro Roberto Murolo – dice Enzo – mi ha insegnato come bisogna cantare in napoletano, scandendo e pronunciando ogni singola vocale”. A certificare il radicamento partenopeo del lavoro, il tredicesimo brano: “Indifferentemente”, l’unico dell’antica tradizione napoletana, rivisitato in maniera passionale (e ritmica), con cui Enzo ha voluto concludere il suo album, quasi a voler gettare un ponte tra antico e moderno, cercando una ipotetica continuazione di un repertorio che ancora ci vede primi nel mondo per poesia e melodia. Questo progetto di Gragnaniello, che ha voluto arrangiare personalmente tutti i brani, e’ stato condiviso musicalmente con i Sud Express, una formazione nuova anche se composta da musicisti del calibro di Franco Del Prete (batteria), Piero Gallo (mandolino e chitarre) e Francesco Iadicicco (basso), con il contributo speciale di Erasmo Petringa al violoncello in “Indifferentemente”. Un gruppo scarno ed essenziale ma estremamente funzionale nell’architettura degli arrangiamenti, al servizio della grande vocalita’ di Enzo, come nelle migliori tradizioni della cultura musicale straniera.
E’ un disco realizzato quasi esclusivamente in diretta, cosi’ come e’ stato concepito, senza suoni artefatti e con grande energia, lasciando giusto spazio alle melodie. I testi godono di quella poesia che chi scrive in napoletano ha automaticamente, come patrimonio genetico.
Gragnaniello si sposta con una capacita’ lirica da grande e navigato scrittore, dall’amore a piccole storie di vita quotidiana. “Ma tu che puo’ sape’” e’ uno dei pezzi piu’ efficaci dell’intero album: e’ la storia di una violenza su una donna, argomento di assoluta attualita’, con un finale sorprendente. “Vasame” e’ la canzone che apre la track list ed e’ una dichiarazione d’amore cosi’ come sgorga, scondita, spettinata, accompagnata da una melodia straziante che ne fa un piccolo gioiello di sentimento e musica. Cosi’ come la sensuale “St’ammore” che fa paura come il mare, ma come il mare sa consolare un uomo solo. L’amore nel momento dell’addio, quello che lascia il cuore vuoto, e’ al centro della terza canzone, “Nun me lassa’”. Echi arabeggianti, a confermare l’impostazione mediterranea di tutto il disco, in “Tu nun vire mai chi si’”, un’invettiva nuda e cruda verso una donna accecata dal proprio egoismo. Fra i pezzi piu’ originali che caratterizzano l’intero album c’e’ “Senza na luna (omm d’onore)”: e’ il ritratto, ironico, di un camorrista che a poco a poco ha scalato tutti i gradi della gerarchia malavitosa. Ora pero’ ha un’aspirazione da uomo normale: “prima ca mmoro m’aggia spusa’” magari in una “chiesa tutta mia, addo’ se po’ prega’”. La dichiarazione piu’ bella, pero’, Gragnaniello la scrive e la canta all’elemento che segna in maniera incancellabile l’esistenza di chiunque sia nato a Sud: il mare. “Sott’o mare” e’ un grido di dolore a chi sta maltrattando il grande fratello blu, con un taglio ironico che fa di questo pezzo uno dei momenti piu’ creativi e diretti di tutto “Radice”, un disco che non ha bisogno di intermediari, fra chi lo ha scritto e cantato e chi lo ascoltera’.
Commenti tratti dal sito web ufficiale di Enzo Gragnaniello
Coerente ma nuovo, tradizionale ma innovatore, declina in chiave contemporanea una storia (ed un orgoglio) che solo un napoletano puo’ esibire. In queste canzoni ci godiamo tutti i “gragnanielli” possibili: l’autore, il musicista, il cantante, il poeta partenopeo. Dodici pezzi, tutti inediti in lingua napoletana, musicale, morbida o dura a seconda dei casi. “Il grande maestro Roberto Murolo – dice Enzo – mi ha insegnato come bisogna cantare in napoletano, scandendo e pronunciando ogni singola vocale”. A certificare il radicamento partenopeo del lavoro, il tredicesimo brano: “Indifferentemente”, l’unico dell’antica tradizione napoletana, rivisitato in maniera passionale (e ritmica), con cui Enzo ha voluto concludere il suo album, quasi a voler gettare un ponte tra antico e moderno, cercando una ipotetica continuazione di un repertorio che ancora ci vede primi nel mondo per poesia e melodia. Questo progetto di Gragnaniello, che ha voluto arrangiare personalmente tutti i brani, e’ stato condiviso musicalmente con i Sud Express, una formazione nuova anche se composta da musicisti del calibro di Franco Del Prete (batteria), Piero Gallo (mandolino e chitarre) e Francesco Iadicicco (basso), con il contributo speciale di Erasmo Petringa al violoncello in “Indifferentemente”. Un gruppo scarno ed essenziale ma estremamente funzionale nell’architettura degli arrangiamenti, al servizio della grande vocalita’ di Enzo, come nelle migliori tradizioni della cultura musicale straniera.
E’ un disco realizzato quasi esclusivamente in diretta, cosi’ come e’ stato concepito, senza suoni artefatti e con grande energia, lasciando giusto spazio alle melodie. I testi godono di quella poesia che chi scrive in napoletano ha automaticamente, come patrimonio genetico.
Gragnaniello si sposta con una capacita’ lirica da grande e navigato scrittore, dall’amore a piccole storie di vita quotidiana. “Ma tu che puo’ sape’” e’ uno dei pezzi piu’ efficaci dell’intero album: e’ la storia di una violenza su una donna, argomento di assoluta attualita’, con un finale sorprendente. “Vasame” e’ la canzone che apre la track list ed e’ una dichiarazione d’amore cosi’ come sgorga, scondita, spettinata, accompagnata da una melodia straziante che ne fa un piccolo gioiello di sentimento e musica. Cosi’ come la sensuale “St’ammore” che fa paura come il mare, ma come il mare sa consolare un uomo solo. L’amore nel momento dell’addio, quello che lascia il cuore vuoto, e’ al centro della terza canzone, “Nun me lassa’”. Echi arabeggianti, a confermare l’impostazione mediterranea di tutto il disco, in “Tu nun vire mai chi si’”, un’invettiva nuda e cruda verso una donna accecata dal proprio egoismo. Fra i pezzi piu’ originali che caratterizzano l’intero album c’e’ “Senza na luna (omm d’onore)”: e’ il ritratto, ironico, di un camorrista che a poco a poco ha scalato tutti i gradi della gerarchia malavitosa. Ora pero’ ha un’aspirazione da uomo normale: “prima ca mmoro m’aggia spusa’” magari in una “chiesa tutta mia, addo’ se po’ prega’”. La dichiarazione piu’ bella, pero’, Gragnaniello la scrive e la canta all’elemento che segna in maniera incancellabile l’esistenza di chiunque sia nato a Sud: il mare. “Sott’o mare” e’ un grido di dolore a chi sta maltrattando il grande fratello blu, con un taglio ironico che fa di questo pezzo uno dei momenti piu’ creativi e diretti di tutto “Radice”, un disco che non ha bisogno di intermediari, fra chi lo ha scritto e cantato e chi lo ascoltera’.
Commenti tratti dal sito web ufficiale di Enzo Gragnaniello