Autore: AA.VV.
Curatore: Gaetana Cantone
Titolo: Campania barocca.
Testi di: Gaetana Cantone, Antonio Braca, Pier Luigi Ciapparelli, Ilia Delizia, Luciana Di Lernia, Francesco Divenuto, Antonio Sauro.
La campagna fotografica di BAMS photo è stata realizzata da Basilio e Matteo Rodella.
Descrizione: Volume in 8°, di cm 21,5 x 29; pagine 336; con 268 illustrazioni a colori, 84 in b/n e 40 disegni al tratto
Luogo, Editore, data: Sant'Angelo in Romagna (Rn), Jaca Book, 2024
Collana: Patrimonio artistico italiano.
ISBN: 9788816607156
Prezzo: Euro 29,90
Disponibilità: In commercio
Dagli inizi del Seicento fino alla metà del Settecento la cultura architettonica ed artistica napoletana, pur richiamandosi al Barocco romano, esprime una grande autonomia linguistica; si diffonde, oltre che nei centri campani, in vari ambiti culturali come il Salento e l'Abruzzo e si intreccia con le ricerche del Settecento siciliano, rimanendo sempre in costante dialogo con il Barocco europeo.
La conquista della piazza, dello spazio pubblico, per feste civili e religiose è determinante nella formalizzazione di molti dei temi compositivi del linguaggio barocco. La corrispondenza fra apparato effimero e architettura diventa via via più stringata, a Napoli come nei centri campani: le medesime forme passano da candelabri a guglie, da tabernacoli a piante centrali, dall'arredo liturgico alle facciate esterne.
Centrale in questo rinnovato clima artistico è la sintesi delle arti - architettura, scultura e pittura -, categoria fondamentale per leggere l'opera dei capiscuola del Barocco in Campania: Fanzago, Sanfelice e Vaccaro che, avvalendosi di una formazione architettonica congiunta all'esperienza pittorica e/o scultorea, raggiungono la massima abilità nell'esaltare gli effetti illusionistici e gli apparati decorativi delle loro architetture e nell'orientare l'ornamentazione plastica verso effetti di grande teatralità e qualità espressiva.
E' inoltre diretto il confronto di questi maestri con il fiorente contesto della pittura napoletana che, movendo dalla lezione di Caravaggio, esprime nel corso del XVII secolo personalità di assoluto rilievo come Caracciolo, Ribera, Stanzione e Giordano. Il clima artistico e culturale napoletano si estende ai vari centri regionali delineando un panorama ricchissimo e costellato di inediti e di "scoperte": da Salerno, il centro più importante dopo Napoli, alle piccole capitali del Barocco come Aversa, Capua e Sessa Aurunca in provincia di Caserta, Sant'Agata dei Goti e Cerreto Sannita in provincia di Benevento, Solofra e Mercogliano in provincia di Avellino.
"Napoli è certamente da annoverare tra le capitali internazionali del Barocco, ha infatti influenzato la regione Campana e non solo. Il barocco napoletano ha di certo creato spazi ampi, ma ha anche genialmente utilizzato e trasformato spazi già densamente costruiti e labirintici. Dagli inizi del Seicento a metà del Settecento la cultura architettonica barocca ha dato un nuovo volto alla città e al territorio della regione. La Cappella del Tesoro di San Gennaro, la Cappella di San Severo, la Chiesa dell'Egiziaca sono divenute simbolo del tessuto urbano, come altri luoghi di culto. E con loro i grandi Palazzi, da Donn'Anna a Posillipo a quello dei duchi Serra di Cassano, lungo la via Monte di Dio. Infine le famose guglie barocche hanno disegnato i profili delle piazze e della città. La ricchezza della Campania non è da meno, lo testimoniano gli edifici e í monumenti di Nola e di Salerno, la Certosa di Padula e molti altri siti. Da Ischia a Sant'Agata dei Goti, il barocco ha caratterizzato il paesaggio, dalla costa ai monti. Un modo dI sicuro fascino per visitare Napoli e la Campania è seguirne gli itinerari Barocchi."