libro TRE COLLARI I gioielli della devozione, a cura di Laura GiustiAutore: 
Curatore: Laura Giusti
Titolo: Tre collari
Sottotitolo: I gioielli della devozione
Catalogo della mostra tenutasi a Napoli, presso il Tesoro di San Gennaro, Via Duomo 149, dal 14 marzo al 14 maggio 2024
Fotografia di Simona Florena
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 23 x 21); 95 pagine
Luogo, Editore, data: Napoli, Giannini, 2024
Collana: 
ISBN: 9788894704235
Condizioni: Nuovo
Note: Raro
Prezzo: Euro 20,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


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Un eccezionale e inusitato confronto tra tre magnificenze che fondono nella mirabilia della oreficeria devozione, arte e storia, preziose testimonianze del passato della città, testimonianza di forme e segnali di differenti tipi di culto per due santi veneratissimi.
Tre collari affiancati in un incredibile colpo d’occhio: al centro il collare “solenne” di San Gennaro, di valore inestimabile, famosissimo perchè arricchisce il busto del Santo nelle processioni dedicate al patrono della città; in esso, uno dei gioielli più preziosi d’Europa, sono incastonati i preziosi donati nel tempo da sovrani e nobiltà, nonchè quelli acquistati dalla Deputazione del Tesoro di San Gennaro: migliaia di pietre preziose di ogni sorta. La sua storia ebbe origine nel 1679, quando la Deputazione commissionò all’orafo Michele Dato quella che è oggi la fascia superiore del gioiello. Nel XIX secolo questo fu trasformato nel grandioso pettorale. Grazie al ritrovamento di un documento del 7 settembre 1825 è tuttavia possibile aggiungere nuovi, importanti tasselli alla ricostruzione della cronologia dell’assemblaggio dei monili, e anticipare di circa vent’anni la prima operazione di montaggio dei gioielli al collare.
Alla sinistra di questo il collare Spera, dono dei nobili coniugi napoletanii Giovan Francesco Spera e Anna Lucrezia nel 1706. Il cosiddetto collare ‘feriale”, meno appariscente e prezioso di quello solenne, frutto dell’assemblaggio di perle e di gioielli più modesti, forma un disegno elegante e rappresenta un unicum nella storia dell’oreficeria napoletana. La data della donazione di molti gioielli sciolti (1704) e quella del loro montaggio sul collare (1706) consentono di datare i preziosi oggi presenti sul collare entro appunto il 1706: un nuovo, significativo elemento di conoscenza per la storia della gioielleria napoletana del XVII secolo. In occasione della mostra è stato, inoltre, possibile studiare per la prima volta il retro dell’opera, in argento, dove sono incisi la data del montaggio, il nome e lo stemma della famiglia Spera.
Ultimo a destra, per la prima volta in questa sede, il collare di San Vincenzo Ferrer, San Vicienz ‘o Munacone, protettore della Sanità, il predicatore domenicano che, secondo la tradizione, fermò l’epidemia di colera del 1836-‘37. Il collare, di proprietà del Fondo edifici di culto, è conservato nel Museo Diocesano di Napoli. La scultura lignea di San Vincenzo viene ancora oggi portata in processione “vestita” con due ricchi ornamenti realizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo: il collare e il grembiule, frutto dell’assemblaggio su un supporto in tessuto di gioielli donati al santo in epoche diverse. Sul collare in mostra sono montati monili di valore contenuto, aneli, orologi, pendenti ed altro ancora, anche un corno, doni del popolo per grazie ricevutae e per devozione al Santo non napoletano, ma adottato dalla città e venerato in una delle sue realtà più schiettamente popolari. In questo pexzzo che potremmo definire etnico, e veramnte commovente per il significato e le tante vicende umane che hanno portato alla sua confezione, i gioielli pur semplici appaiono assemblati elegantemente in un insieme ricchissimo e composti in un insieme ricco ed armonico.

 


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