Titolo: La Tiorba a taccone de Felippo Sgruttendio de Scafato.
Saggio introduttivo e traduzione in versi di Elvira Garbato.
Descrizione: Volume in 8°; 454 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Magma, 2000
Disponibilità: No
La Tiorba a Taccone de Felippo Sgruttendio de Scafato è il titolo di una raccolta di sonetti e canzoni in dialetto napoletano che venne per la prima volta pubblicata, vivente l'autore, nel 1646.
Detto appena che la tiorba è uno strumento musicale della famiglia dei liuti, che il taccone è il plettro, e che Felippo Sgruttendio è uno pseudonimo, occorre sottolineare che questo canzoniere rappresenta una parodia del petrarchismo e una rivalutazione della poesia vernacolare considerata di basso livello durante il dominio spagnolo a Napoli.
Le analogie, in chiave ironica, quando non addirittura satirica, col canzoniere petrarchesco, sono evidenti. Ciò che conta di piu' è comunque il linguaggio, che, non improvvisato, ha la freschezza e la leggerezza dell'estemporaneita', che lascia trasparire la cultura senza trasmetterne il peso, anzi, concedendo spesso al lettore il sollievo della risata.
Molto si è scritto su Sgruttendio: di lui si sono occupati anche letterati di grande rinomanza come Benedetto Croce, Ferdinando Russo, Fausto Nicolini e, recentemente, Enrico Malato. Il tema è reso piu' affascinante dall'identita' controversa dell'autore e i documenti ritrovati, che dovrebbero chiarire la questione, non sono serviti a eliminare tutti i dubbi che ancora sussistono in proposito.
Il presente lavoro consta di due parti: 1) una rassegna di tutti gli studi sulla questione sgruttendiana, con una breve analisi del testo della Tiorba; e 2) la traduzione in italiano in versi, che affianca il testo dell'edizione originale. Ciò permette la comprensione di un'opera non valutata abbastanza finora per le difficolta' presentate da un lessico ormai desueto.