Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli dal viceregno alla capitale, raccolti, commentati e descritti da Franco ManciniAutore: Franco Mancini
Titolo: Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli dal viceregno alla capitale.
Sottotitolo: Raccolti, commentati e descritti da Franco Mancini
Descrizione: Volume rilegato, con con titoli oro al dorso in pelle e protezione in acetato trasparente, in formato 'in folio' grande (cm 50 x 35); pp. 312, (4); 152 + 52 illustrazioni in nero nel testo, 12 tavole a colori applicate fuori testo, 32 tavole di disegni fuori testo e 6 grandi tavole ripiegate che riproducono opere d'arte relative agli apparati civili, religiosi e funebri, per le "Feste" napoletane, dal Sei all'Ottocento; piccole spellature ai margini sup. e inf. dei piatti ed alla testa ed al piede del dorso
Luogo, Editore, data: Napoli, per le Edizioni Scientifiche Italiane, 1968.
Condizioni: Eccellenti
Prezzo: Euro 250,00
Note: Edizione fuori commercio, impressa in mille esemplari numerati a mano dalla Poligrafica & Cartevalori di Ercolano (Napoli). La carta è stata appositamente fabbricata dalle cartiere Burgo. La legatura è di Salvatore Tonti. L'esemplare presente è un esemplare ad personam ed è contrassegnato dal n. 48
Disponibilità: 1 esemplare

 


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Quando nel 1968 le Edizioni Scientifiche Italiane pubblicarono Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli dal Viceregno alla Capitale, Franco Mancini aveva già prodotto per lo stesso editore Scenografia napoletana dell’età barocca (1964) per la collana di «Storia dell’architettura» di Roberto Pane. In Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli, Mancini ampliava lo studio della scenografia dal teatro alle feste civili e religiose, popolari e non.
 Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli dal viceregno alla capitale, raccolti, commentati e descritti da Franco Mancini Tutti gli strumenti d’indagine venivano impiegati con metodo nuovo, dagli ’Avvisi’ napoletani alla ricca messe di stampe – all’epoca perlopiù inedite o oggetto di puro antiquariato – sino all’analisi delle fonti e dei rapporti tra le arti a Napoli alla luce dell’esperienza dell’effimero. Questo approccio ha indicato nuovi percorsi di ricerca per la storia del mutare delle forme di feste ed apparati, collocata da Mancini sulla strada maestra dello sviluppo artistico di Napoli.

L’autore ha dimostrato quanto l’effimero sia stato il terreno di coltura delle altre arti, spesso preannunciandone i cambiamenti. Ora che una mostra dedicata all’Effimero Barocco a Napoli vuole verificare l’attualità e gli esiti di queste interazioni tra le arti, il libro di Mancini mostra tutta la forza delle argomentazioni espresse quasi trent’anni fa. L'opera è un punto di riferimento negli studi storico-artistici, che avvicina sia il mondo degli studi sia un pubblico più ampio ad una delle stagioni più intense delle arti a Napoli.

 


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