gesualdo_e_gesualdoAutore: Francesco Caloia
Titolo: Gesualdo & Gesualdo
Sottotitolo: La vera storia del Principe dei Musici e del suo casato tra amore, morte, creatività, musica e sacralità dell'arte
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 21 x 15);  515 pagine;  illustrazioni a colori
Luogo, Editore, data: Edizioni Per versi
Collana:
ISBN: 9798421742333
Disponibilità: NO

 


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Opera originale dal titolo emblematico, Gesualdo & Gesualdo è un suggestivo racconto che si dipana partendo dal principe dei musici e dalle origini del suo antichissimo casato longobardo, poi unito agli Altavilla, dominatori normanni che fecero del Mezzogiorno un regno (attesta ciò una vistosa iscrizione lapidea nel castello di Gesualdo). L'avventurosa vicenda umana e artistica di don Carlo Gesualdo sembra offrirsi come trama straordinaria, insuscettibile di sintesi, fatta di considerazioni religiose, filosofiche, storiche e letterarie, di favole, di riflessioni artistiche ed estetiche, di medaglioni sui personaggi più disparati, di riproduzioni di lettere e documenti, di descrizione di luoghi e viaggi, di citazioni famose e di poesie.
Alla musica, esaltata come 'sintesi perfetta fra le forme espressive', l'autore dedica molte pagine, ovviamente riferite al grande Gesualdo suo conterraneo che, dalla tragedia familiare di cui fu protagonista e dai susseguenti squassanti sensi di colpa, trasse nutrimento per la sua geniale creatività musicale. L'autore si immerge nell'universo del principe dei musici grazie alle sue propensioni artistiche, ma anche alle sue conoscenze musicali e ad una vocazione allo scavo psicologico favorito dalla ricchezza del materiale storico e leggendario accumulatosi intorno alla figura del principe.

Un vortice " leggero" e potente, all'interno del curioso ed affascinante labirinto che la sequenza dei capitoli, delle immagini e degli intermezzi poetici costituisce. L'opera sfugge alle normali categorie di catalogazione ... è un saggio certamente, un testo didattico ma anche un romanzo, un'opera a suo modo poetica e certamente autobiografica. Il testo ha tre pregi , è uno strumento didattico validissimo, è un libro avvincente … si fa leggere, ha un ricco e ben studiato "corredo" iconografico che permette al lettore di realizzare il viaggio attraverso i secoli di Gesualdo con maggior efficacia.
La parte che riguarda la musica è trattata con perizia senza troppi tecnicismi e permette a tutti di avvicinarsi al complesso mondo della musica del Principe e delle corti del Rinascimento. Il risultato è un'opera molto complessa ed originale, insuscettibile di inquadramento in un genere, frutto evidente della fatica di molte ricerche e di una lunga gestazione. Alla prismaticità degli interessi, innanzi evidenziata, va perciò aggiunto il pregio di costituire una miniera preziosa di notizie e documenti. Il libro si pone come un viaggio culturale nel complicato mondo del «principe dei musici», consentendo una riscoperta - gesualdiana e gesualdina ad un tempo - che supera i confini di verità storicamente fondate.

Consente di approfondire la maniera in cui è stato possibile che Gesualdo e la sua arte siano fuoriusciti dalle pagine dei manuali e delle enciclopedie, dalle sale dei teatri e degli archivi per percorrere circuiti alternativi fino a qualche anno fa addirittura impensabili, chiarendo altresì come il misterioso principe, tutto ad un tratto, ha finito col trovarsi oggetto di pièces teatrali e di sceneggiature cinematografiche, soggetto privilegiato tanto di pitture quanto di poesie e di lezioni universitarie, trascritto in chiave jazz, utilizzato come schema ispirativo di «arti sinestesiche», di musica leggera, di romanzi di successo e così via. L'opera trasuda amore per il bello, per l'arte, per la cultura, non disgiunta dalla compassione e dalla pietà per il destino di un uomo infelice, che ha trovato nell'arte della musica l'occasione straordinaria per la catarsi: non per cancellare, forse, il male operato, ma per segnarne il superamento in una superiore aura di perdono e di riscatto. L'opera di Caloia concorre fortemente a renderci appassionati incursori nei meandri della storia e negli interstizi della tormentata anima del madrigalista. Il libro è tante 'cose' insieme, un'opera 'diversamente creativa' che vuole coniugare realtà e fantasia, romanzo storico e saggio, autobiografia e poesia in un intreccio sensibile di memoria ed immaginazione perché raccoglie storie e storia, poesia e musica, passato e presente, amore e morte, ma è anche una 'ricerca del tempo perduto', un omaggio godibilissimo al paese di nascita.

E 'un atto d'amore verso questa nostra terra ricca di una storia esaltante e travagliata', in egual misura privilegiata e penalizzata dalla natura, un inno all'arte e alla speranza per le nuove generazioni in quanto l'autore crede fermamente nel valore catartico dell'arte. La sua è una convinzione per così dire educativa. E allora forse la bellezza veramente ci può salvare?
(Dalle prefazioni al libro dei prof. Ortensio Zecchino e Giuseppe Mastruminico; dalla postfazione del prof. Paolo Saggese; dai commenti del maestro del gruppo musicale di musica antica Ferdinando De Martino).

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