L'ATTORE - Mario SoldatiAutore: Mario Soldati
Curatore:
Titolo: L'attore
Romanzo
Descrizione: Volume con copertina rigida, titoli in oro sul dorso; con sovracoperta, di cm 20 x 13; 263 pagine; sovracoperta un po' sporca, con segni di usura e piccoli strappi; tagli e pagine lievemente ingialliti; legatura salda
Luogo, Editore, data: Milano, Mondadori, 1970
Collana: Scrittori Italiani e Stranieri
ISBN: 
Condizioni: ottime
Prezzo: Euro 5,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


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Vincitore del Premio Campiello nel 1970, L'attore è uno dei romanzi di maggior successo di Soldati, amatissimo dal pubblico e ampiamente lodato dalla critica. Al centro della vicenda - realistica, borghese e insieme singolare e imprevedibile - è il personaggio di Enzo Melchiorri, vecchio caratterista senza lavoro alle prese con i debiti causati dal vizio del gioco della moglie Licia. L'interno famigliare, completato dall'affascinante e sgarbata cameriera Giovanna e sul quale si affaccia l'equivoco Nicky Argenta, si rivela presto avvolto in una rete ambigua di inganni, di ricatti e seduzioni, sacrifici sostenuti e tormenti inflitti, che avvince e turba il lettore. A narrare è un regista amico di Melchiorri, che in lui sente quasi "un altro me stesso", testimone affabile e lucido, ma anche un po' complice degli eventi.
L'azione si snoda tra una villetta liberty di Bordighera, i casinò della Costa Azzurra e la Roma della burocrazia RAI e della saturazione automobilistica, offrendoci una vivace descrizione dell'Italia del boom e della Cinquecento, di una borghesia in declino e in mutazione, nel romanzo "di partitura più splendida, ma anche di fantasia più stregata e inquietante che Soldati abbia mai scritto" (Cesare Garboli).

"Fra gli scrittori del novecento italiano, Soldati è l'unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia; il piacere di vivere è quello del turista che visita i luoghi del mondo assaporandone le piacevolezze e le offerte ma trascurandone o rifuggendone gli aspetti vili, o malati, o crudeli; la gioia di vivere non rifugge nulla e nessuno: contempla l'universo e lo esplora in ogni sua miseria e lo assolve. » (Natalia Ginzburg)
« L'assoluta leggerezza della scrittura di Soldati significa fraternità. Il suo rapporto col lettore non è autoritario, ma mitemente fraterno » (Pier Paolo Pasolini)
« Una delle grandi qualità di Soldati, come è noto, è la capacità di farci apparire degna di racconto, e quindi interrogabile dall'intelligenza qualunque realtà, grande o piccola indifferentemente: la tragica immensità di Manhattan nell'età del proibizionismo non meno della vita di un pollaio al di là dello squallido cortiletto di un hotel della Valtellina » (Cesare Garboli)
« Qualcosa che somiglia alla felicità'.e questo è, esattamente definito, il mio sentimento di lettore di Soldati da quando, per la prima volta su "Il Mondo" di Pannunzio, lessi un suo racconto. » (Leonardo Sciascia)

 


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