testamento_forense_galantiAutore: Giuseppe Maria Galanti
Titolo: Testamento forense
A cura di Ileana Del Bagno
Descrizione: Volume in 8° (cm 23 x 15); 411 pagine.
Luogo, Editore, data: Cava de' Tirreni (SA), Di Mauro, marzo 2003
ISBN: 97888 86473
Disponibilita': No

 


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Per troppo tempo desiderate dagli studiosi, dal primo Ottocento ad oggi, appaiono finalmente, in edizione critica diretta da Augusto Placanica, le Opere di Giuseppe Maria Galanti, uno degli spiriti più coerenti e originali del tardo Settecento meridionale e del fidente illuminismo che vi circolava. Il progetto, di venti volumi in più tomi, prevede la pubblicazione di tutte le opere del Galanti, sia edite che inedite, con introduzioni storico-critiche, commenti esegetici, note ai testi e apparati delle varianti.

Resa definitivamente affidabile grazie al recente diretto riscontro di tutti i manoscritti esistenti, l'edizione riserverà anche la sorpresa dei tanti testi galantiani che, universalmente conosciuti nell'ultima forma a stampa curata dall'autore, presentano numerose integrazioni manoscritte successive, redatte dall'autore stesso, in vista di un'ultima organica sistemazione di tutti i suoi scritti: impresa da allora rimasta inattuata, nonostante molti tentativi, e solo oggi portata a compimento.

E' il documento di commiato che un uomo di genio, di varia, ampia e vivace cultura, dedicò alla vita trascorsa tra aule giudiziarie e biblioteche legali. Poche volte un addetto ai lavori ha avuto il coraggio di criticare così ferocemente il suo mestiere, ne ha descritto con altrettanto realismo impietoso i difetti, ne ha rivelato i più nascosti segreti. Il temperamento passionale ed impulsivo di Galanti, esaltato dalla sensibilità romantica, aveva aggiunto un impeto radicale alle doti di rigore critico, di fiducia nell'ordine, di disciplina intellettuale e morale che gli erano state trasmesse dall'esempio genovesiano.

L'avvocato sentì perciò fin dall'inizio del suo tirocinio il bisogno di reagire al caos forense, «un vortice che avvolge e trascina tutto, e mette tutto in conflitto». Il razionalismo meditato e cauto del maestro gli aveva indicato le ragioni del dissenso, l'illuminismo gli apriva la speranza a più moderni scenari di vita civile, il romanticismo gli offrì la carica per cimentarsi senza mezzi termini nella polemica. Galanti divenne perciò un forte testimone del nuovo e diverso modo di realizzare il diritto e la giustizia, contro i tortuosi ed informali aggiustamenti della vecchia esperienza legale.

 


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