libro IL CRISTO MORTO DI PROCIDA. Restauro, Documenti, Immagini - A cura di Franco ListaAutore: 
Curatore: Franco Lista
Titolo: Il Cristo morto di Procida
Sottotitolo: Restauro, Documenti, Immagini
Fotografie a colori di Mimmo Jodice e allievi; fotografie in b/n di Fortunato aloisi
Descrizione: Volume in formato 8° oblungo(cm 20 x 29,5); 55 pagine; 9 foto a colori a tutta pagina; 7 foto in b/npunto di abrasione in copertina
Luogo, Editore, data: Napoli, Graphotronic, 1990
Collana: 
ISBN:
Condizioni: eccellenti
Note:
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


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"Se Baudelaire avesse visto il Cristo di Lantriceni, probabilmente si sarebbe posto qualche dubbio nell'affermare che la "scultura è noiosa"...
Cristo deposto è stato pensato e realizzato come strumento per ravvivare la fede, per rinforzare il sentimento di pietà religiosa. Nel mio scritto sul catalogo del 1990, così descrivevo il Cristo del Lantriceni: “Ancora sanguinante, appena deposto dalla croce, la sconvolgente scultura della Congrega dei Turchini…”, mettendo in evidenza come il corpo inanimato di Cristo, appena calato e deposto, apparisse umanamente scomposto, disarticolato in modo realistico, quasi fosse un’impressionante immagine di cronaca di un feroce supplizio.
Non è il Cristo del Lantriceni un corpo ricomposto, cioè restituito dalla pietà di chi lo ha schiodato dalla croce ad una apparenza, ad una positura più decorosa e serena, così come appare, ad esempio, nel celebre dipinto del Mantegna. Lantriceni, per converso, con impressionante realismo e drammatica potenza, ha creato un'opera che suscita pàthos, commozione, pietà e venerazione, devozione popolare. Parafrasando Alvar Gonzalés-Palacios potremmo parlare della costruzione di una sorprendente macchina cattolica, di rilevante emozione estetica.

Un’opera che nasce soprattutto quale elemento centrale della processione del Venerdì Santo, dei cosiddetti “Misteri”, che conserva esemplarmente tutta la spiritualità tardobarocca, patrimonio religioso e culturale della Congrega dei Turchini e di tutta la comunità procidana.
(brano tratto dall'intervento, riportato nel catalogo, del Prof. Arch. Franco Lista)

 


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