Autori: Fabio Frezzato, Claudio Seccaroni
Titolo: Segreti d'arte diverse nel Regno di Napoli
Sottotitolo: Il manoscritto It. III.10 della Biblioteca Marciana di Venezia
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 24 x 16); 208 pagine; 9 illustrazioni in b/n.
Luogo, Editore, data: Saonara (PD), Il Prato, marzo 2010
Collana: Il laboratorio dell'Arte
ISBN: 9788863360882
Prezzo: Euro 20,00
Disponibilità: In commercio
Il Codice della Biblioteca Marciana IT. III, 10, di cui Mary Ph. Merrifield nel 1849 aveva pubblicato un estratto nei suoi Original Treatises, rivela nella versione integrale il suo autentico carattere di ‘libro di segreti’.
Scritto in ambito gaetano intorno al 1570 sull’onda del grandissimo successo editoriale che questo genere di pubblicazioni riscosse dopo la metà del XVI secolo, presenta ricette di carattere medico-farmacologico, cosmetico e anche gastronomico, oltre alle numerosissime prescrizioni di carattere tecnico-artistico, il cui contenuto permette di gettare una luce sulla produzione di materiali artistici nell’Italia meridionale.
Dall'Introduzione:
Tra le fonti sulle tecniche artistiche il cosiddetto Manoscritto della Marciana è una delle più note, grazie anche alla sua precoce pubblicazione, a metà del XIX secolo, nella silloge curata da Mary Philadelphia Merrifield, ristampata per ben due volte nel sccolo successivo.
Nel pubblicare il contenuto del Manoscritto della Marciana la Merrifield ha operato dichiaratamente una selezione. II materiale estratto, però, non è solo il frutto dell'esclusione delle prescrizioni di carattere medico e farmacologico che occupano la prima metà del codice, ma anche della selezione operata sulle stesse ricette di carattere artistico. Sfogliando il manoscritto viene da chiedersi il perché delle scelte effettuate. In alcuni casi si tratta di ricette barrate dallo stesso scriba (non si sa per quale motivo); in altri di ricette che ricorrono frequentemente in testi analoghi - comprendenti anche altri tratttti e ricettari inseriti nella silloge - e pertanto espunte dalla Merrifield, che può aver optato per l'eliminazione di ripetizioni e ridondanze. In alcuni casi, però, ci troviamo di fronte a informazioni rilevanti a soprattutto rare nel panorama delta trattatistica edita. Sembra quindi opportuno presentare il Manoscritto della Marciana nella sua interezza, il che consente di valutarne e capirne a pieno la funzione, il carattere e il contesto da cui è scaturito questo ricettario.
II manoscritto
II codice è pervenuto alla Biblioteca Marciana nel 1797, dal fondo Nani, ove è documentato almeno un ventennio prima dall'abate Morelli', dato che permette di escludere, nell'ipotesi di un'originaria provenienza da un monastero (ventilata già dalla Merrifield), una derivazione dall'ingente materiale posto in circolazione sul mercato antiquario a seguito delle soppressioni napoleoniche. E'. comunque probabile che l'ingresso nella libreria naniana non sia avvenuto molto prima, forse attorno alla meta del XVIII secolo, grazie alle accessioni operate da Bernardo Nani (n. 1712), insigne raccoglitore di codici antichi.....
Scritto in ambito gaetano intorno al 1570 sull’onda del grandissimo successo editoriale che questo genere di pubblicazioni riscosse dopo la metà del XVI secolo, presenta ricette di carattere medico-farmacologico, cosmetico e anche gastronomico, oltre alle numerosissime prescrizioni di carattere tecnico-artistico, il cui contenuto permette di gettare una luce sulla produzione di materiali artistici nell’Italia meridionale.
Dall'Introduzione:
Tra le fonti sulle tecniche artistiche il cosiddetto Manoscritto della Marciana è una delle più note, grazie anche alla sua precoce pubblicazione, a metà del XIX secolo, nella silloge curata da Mary Philadelphia Merrifield, ristampata per ben due volte nel sccolo successivo.
Nel pubblicare il contenuto del Manoscritto della Marciana la Merrifield ha operato dichiaratamente una selezione. II materiale estratto, però, non è solo il frutto dell'esclusione delle prescrizioni di carattere medico e farmacologico che occupano la prima metà del codice, ma anche della selezione operata sulle stesse ricette di carattere artistico. Sfogliando il manoscritto viene da chiedersi il perché delle scelte effettuate. In alcuni casi si tratta di ricette barrate dallo stesso scriba (non si sa per quale motivo); in altri di ricette che ricorrono frequentemente in testi analoghi - comprendenti anche altri tratttti e ricettari inseriti nella silloge - e pertanto espunte dalla Merrifield, che può aver optato per l'eliminazione di ripetizioni e ridondanze. In alcuni casi, però, ci troviamo di fronte a informazioni rilevanti a soprattutto rare nel panorama delta trattatistica edita. Sembra quindi opportuno presentare il Manoscritto della Marciana nella sua interezza, il che consente di valutarne e capirne a pieno la funzione, il carattere e il contesto da cui è scaturito questo ricettario.
II manoscritto
II codice è pervenuto alla Biblioteca Marciana nel 1797, dal fondo Nani, ove è documentato almeno un ventennio prima dall'abate Morelli', dato che permette di escludere, nell'ipotesi di un'originaria provenienza da un monastero (ventilata già dalla Merrifield), una derivazione dall'ingente materiale posto in circolazione sul mercato antiquario a seguito delle soppressioni napoleoniche. E'. comunque probabile che l'ingresso nella libreria naniana non sia avvenuto molto prima, forse attorno alla meta del XVIII secolo, grazie alle accessioni operate da Bernardo Nani (n. 1712), insigne raccoglitore di codici antichi.....